giovedì 19 marzo 2015

Pesticidi: pericolosità e consigli per ridurne l'assunzione


Con il termine antiparassitari, fitofarmaci o pesticidi, si definiscono i composti chimici utilizzati in agricoltura per combattere parassiti e altri organismi dannosi per l'uomo, gli animali e le piante.


Per la loro stessa natura i pesticidi possono risultare pericolosi per la salute dell'uomo in quanto il loro scopo è di uccidere o danneggiare gli organismi viventi e possono essere assorbiti per inalazione, per contatto cutaneo o attraverso l'apparato digerente.

Gli effetti acuti dell' intossicazione da pesticidi sono disturbi epatici, tumori, malattie polmonari, della pelle, del sangue.


Sulla base della tossicità possono essere classificati 4 gruppi: il primo in cui i pesticidi possono provocare la morte; il secondo gruppo in cui provocano intossicazioni gravi, nel terzo gruppo provocano intossicazioni lievi,
nel quarto provocano intossicazioni trascurabili.


In base al meccanismo d'azione si distinguono in:
- fitofarmaci di copertura: pesticidi che si fissano sulla superficie esterna delle parti vegetali trattate;
- fitofarmaci atropici: sono pesticidi che attraversano la buccia dei frutti o l'epidermide fogliare ed entrano per un breve tratto nei tessuti vegetali;
- fitofarmaci sistemici: sono pesticidi che si diffondono in tutti i tessuti vegetali, compreso il cuore del frutto, in quanto trasportati dalla linfa della pianta trattata.

I pesticidi utilizzati per eliminare insetti e funghi in agricoltura lasciano tracce eccessive nella frutta e verdura che utilizziamo.
Il più elevato residuo di pesticidi è stato trovato nella lattuga, seguita da uva, fragole, mele e pomodori.

 

I pesticidi usati in Europa sono circa 800, e per 73 di questi esistono dei limiti fissati dalle leggi europee, per gli altri ogni Stato può fissare limiti nazionali.


Diversi insetticidi e anticrittogamici tutt'ora in commercio danno luogo a metaboliti cancerogeni e mutageni.

Nessun pesticida invece può essere utilizzato nei prodotti biologici.

Cosa fare per ridurne il consumo?
- preferire frutta e verdura di stagione
- acquistare i propri prodotti dal fruttivendolo di fiducia
- preferire l'agricoltura biologica
- preferire sempre prodotti italiani e meglio se a km zero!

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